mercoledì 10 aprile 2013

Raymond Carver, Jack Vettriano e la bellezza vuota di spiare in silenzio.

The Game Of Life, J.Vettriano
Raymond Carver (1938-1988)  scrittore, poeta e saggista statunitense nella sua narrativa racconta di uomini e donne 'normali', personaggi che si possono incontrare tutti i giorni in strada sotto il sole o di notte, alla luce dei lampioni, mentre vagano per la città corrodendosi di pensieri.
Carver entra nelle loro case e li riprende in brevi attimi della loro vita.
Parole e non solo.
Quello che cattura la mia attenzione sono i dettagli: i suoi racconti ne sono ricchi.
In 'Vuoi star zitta, per favore?' (racconto breve del 1976) Marian Ross, moglie del protagonista Ralph, viene così introdotta e descritta:
Fu allora che incontrò Marian Ross - una ragazza magra e dal pallore affascinante che sedeva accanto a lui in un corso su Chaucer. Marian Ross portava i capelli lunghi, indossava di preferenza maglioni con il collo alto e andava sempre in giro con una borsa di cuoio appesa alla spalla con una lunga cinghia
 Qui i pochi elementi consegnatemi dall'autore mi bastano per farla apparire nella mia mente.
Immagino una donna mora infagottata in un maglione marrone, uno di quelli in cui non solo affogare il collo ma anche il mento e le labbra.
Sento la sua risata: non viene descritta ma sono in grado di sentirla come se lei fosse seduta accanto a me in tram.
Vedo penzolare la borsa di cuoio, mi ritrovo a immaginare tutte le cose contenute al suo interno. Libri, quaderni pieni di appunti, penne e cianfrusaglie di ogni genere.
In poche righe conosco Marian Ross. Magari non conoscerò la sua storia, la sua idea della vita o la sua data di nascita. Ma di quante persone che diciamo di conoscere sappiamo individuare questi dati?
Questo è solo uno di decine di esempi di momenti di pura poesia presenti nei racconti di Raymond Carver, momenti di poesia che possiamo ritrovare nella
vita di tutti i giorni narrata dallo scrittore americano.

In thoughs of you, J.Vettriano
Una vita fatta sì di persone, ma anche di oggetti che si rompono e che vivono.
Gli oggetti da lui introdotti appaiono come tanti segnali della vita dei personaggi che scorre, sia che essi li ignorino sia che si ritrovino imbambolati a fissarli.
Aspirapolvere, tende della doccia, il motivo di una tovaglia, il motore di una lavatrice, delle mensole da aggiustare, dei limoni da spremere.

Il caso vuole che stia leggendo Carver e conoscendo i dipinti dei tardi anni '80/anni '90 di Jack Vettriano(1951), pittore scozzese di origini italiane.
Vettriano dipinge donne in atteggiamenti seducenti con i loro uomini, ma anche persone sole, abbandonate a loro stesse, pronte a essere inghiottite da un vuoto che i loro abiti eleganti, i loro mobili e le loro sigarette non possono colmare.
Immancabilmente mi ritrovo, a tarda sera, ad osservare quadri e leggere racconti e poesie di Carver.
Beautiful Loser, J.Vettriano
 Mi avvolgo dell'odore delle loro sigarette, dal calore delle mani che si sfregano.
Occhi e volti illuminati dal sole, dai lampioni. Candele spente.
Non ho il coraggio quasi di respirare, davanti alle loro opere. Non voglio fare rumore, deve rimanere il silenzio che rimbomba nei loro gesti.
Come se li stessi spiando. Li osservo, non conosco la loro vita, ma sono presente qui e ora, in questo momento che forse non ha nulla di speciale, proprio per questo diventa importante.
Li vedo vuoti e impauriti come solo chi ha una vita avviata può essere.
La mente si ribella al vuoto sopportato troppo a lungo. Non abbiamo bisogno di espoldere, per contrastare questo vuoto. Possiamo anche solo per una notte far brillare una scintilla, bere qualche bicchere in più e fumare una sigaretta di troppo, giocando con il suo fumo.
Quei volti che non vedo mi dicono che ci sono momenti in cui si può vivere, non capire, soffrire, spesso sbagliare, continuare a non capire. Forse morire.
Dopo si potrà ritornare a casa o scappare, sorridere, dormire. Dopo.

Rotolare piano nella vita degli altri ha un suo fascino, qualcosa di proibito.
Come dei baci sul collo, dove la pelle è morbida e profumata. Non mi chiedo se sia giusto o sbagliato, preferisco rimanere qui, di notte, con l'eco dei libri tra le dita, un quadro negli occhi e la luce spenta.
I vestiti ancora indosso, le scarpe sul letto, gli orecchini ai lobi delle orecchie.
Una poesia nella testa.
After the thrill is gone, J.Vettriano

Paura di vedere la macchina della polizia fermarsi davanti casa
paura di addormentarsi la notte
paura di non addormentarsi
paura del ritorno del passato
paura del presente che fugge
paura del telefono che squilla nel cuore della notte
paura delle tempeste elettriche
paura della signora delle pulizie con un neo sul viso!
paura dei cani che mi hanno detto che non mordono
paura dell' ansia!
paura di dover identificare il cadavere di un amico
paura di finire i soldi
paura di averne troppi, anche se a questo non ci crederanno mai
paura dei risultati dei test psicologici
paura d'essere in ritardo e paura di arrivare prima degli altri
paura della calligrafia dei miei figli sulle buste
paura che muoiano prima di me e mi sentirò in colpa
paura di dover vivere con mia madre anziana, anziano anch' io
paura della confusione
paura che questo giorno finisca su una brutta nota
paura di svegliarmi e scoprire che te ne sei andata
paura di non amare e paura di non amare abbastanza
paura che quel che amo risulterà letale per quelli che amo
paura della morte
paura di vivere troppo 
paura della morte
l'ho già detta.

Paura, R.Carver

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