The Game Of Life, J.Vettriano |
Carver entra nelle loro case e li riprende in brevi attimi della loro vita.
Parole e non solo.
Quello che cattura la mia attenzione sono i dettagli: i suoi racconti ne sono ricchi.
In 'Vuoi star zitta, per favore?' (racconto breve del 1976) Marian Ross, moglie del protagonista Ralph, viene così introdotta e descritta:
Fu allora che incontrò Marian Ross - una ragazza magra e dal pallore affascinante che sedeva accanto a lui in un corso su Chaucer. Marian Ross portava i capelli lunghi, indossava di preferenza maglioni con il collo alto e andava sempre in giro con una borsa di cuoio appesa alla spalla con una lunga cinghiaQui i pochi elementi consegnatemi dall'autore mi bastano per farla apparire nella mia mente.
Immagino una donna mora infagottata in un maglione marrone, uno di quelli in cui non solo affogare il collo ma anche il mento e le labbra.
Sento la sua risata: non viene descritta ma sono in grado di sentirla come se lei fosse seduta accanto a me in tram.
Vedo penzolare la borsa di cuoio, mi ritrovo a immaginare tutte le cose contenute al suo interno. Libri, quaderni pieni di appunti, penne e cianfrusaglie di ogni genere.
In poche righe conosco Marian Ross. Magari non conoscerò la sua storia, la sua idea della vita o la sua data di nascita. Ma di quante persone che diciamo di conoscere sappiamo individuare questi dati?
Questo è solo uno di decine di esempi di momenti di pura poesia presenti nei racconti di Raymond Carver, momenti di poesia che possiamo ritrovare nella
vita di tutti i giorni narrata dallo scrittore americano.
In thoughs of you, J.Vettriano |
Gli oggetti da lui introdotti appaiono come tanti segnali della vita dei personaggi che scorre, sia che essi li ignorino sia che si ritrovino imbambolati a fissarli.
Aspirapolvere, tende della doccia, il motivo di una tovaglia, il motore di una lavatrice, delle mensole da aggiustare, dei limoni da spremere.
Il caso vuole che stia leggendo Carver e conoscendo i dipinti dei tardi anni '80/anni '90 di Jack Vettriano(1951), pittore scozzese di origini italiane.
Vettriano dipinge donne in atteggiamenti seducenti con i loro uomini, ma anche persone sole, abbandonate a loro stesse, pronte a essere inghiottite da un vuoto che i loro abiti eleganti, i loro mobili e le loro sigarette non possono colmare.
Immancabilmente mi ritrovo, a tarda sera, ad osservare quadri e leggere racconti e poesie di Carver.
Beautiful Loser, J.Vettriano |
Occhi e volti illuminati dal sole, dai lampioni. Candele spente.
Non ho il coraggio quasi di respirare, davanti alle loro opere. Non voglio fare rumore, deve rimanere il silenzio che rimbomba nei loro gesti.
Come se li stessi spiando. Li osservo, non conosco la loro vita, ma sono presente qui e ora, in questo momento che forse non ha nulla di speciale, proprio per questo diventa importante.
Li vedo vuoti e impauriti come solo chi ha una vita avviata può essere.
La mente si ribella al vuoto sopportato troppo a lungo. Non abbiamo bisogno di espoldere, per contrastare questo vuoto. Possiamo anche solo per una notte far brillare una scintilla, bere qualche bicchere in più e fumare una sigaretta di troppo, giocando con il suo fumo.
Quei volti che non vedo mi dicono che ci sono momenti in cui si può vivere, non capire, soffrire, spesso sbagliare, continuare a non capire. Forse morire.
Dopo si potrà ritornare a casa o scappare, sorridere, dormire. Dopo.
Rotolare piano nella vita degli altri ha un suo fascino, qualcosa di proibito.
Come dei baci sul collo, dove la pelle è morbida e profumata. Non mi chiedo se sia giusto o sbagliato, preferisco rimanere qui, di notte, con l'eco dei libri tra le dita, un quadro negli occhi e la luce spenta.
I vestiti ancora indosso, le scarpe sul letto, gli orecchini ai lobi delle orecchie.
Una poesia nella testa.
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